Smettere di fumare influisce sul peso corporeo?
L'aumento di peso dopo la cessazione del fumo rimane un motivo di preoccupazione ed è correlato ad un maggior rischio di ricaduta nella dipendenza, soprattutto tra i giovani e le donne di tutte le età. Inoltre, la convinzione che il fumo possa essere una strategia per il controllo del peso sembra sia tra i motivi frequenti per continuare a fumare.
Una recente metanalisi, comprendente 62 studi clinici sulla cessazione del fumo, ha dimostrato che chi smette di fumare ha un aumento di peso medio di 4-5 kg, in particolare dopo i primi 3 mesi di cessazione; dopo questo lasso di tempo, l'aumento di peso solitamente si stabilizza/diminuisce. Circa il 20% delle persone che sono aumentate di peso lo perdono entro l’anno, mentre il 13-14% continua ad aumentare fino anche oltre 10kg.
L’aumento di peso non è una conseguenza certa per tutti coloro che smettono di fumare ma è altamente probabile e le motivazioni sono molteplici.
Quali sono i meccanismi in gioco?
Sebbene esistano prove convincenti dell'associazione inversa tra fumo di tabacco e peso corporeo, i meccanismi molecolari alla base di questa relazione devono ancora essere completamente compresi. Il principale costituente del fumo di tabacco che influisce sul peso corporeo è la nicotina. La nicotina diminuisce i livelli di grelina, l’ormone che attiva il senso di fame, mentre aumenta il metabolismo basale (quello a riposo) e quindi il dispendio energetico complessivo; aumentano anche la lipolisi e l'ossidazione dei grassi. L'aumento di peso associato alla cessazione del fumo sembra dunque in gran parte dovuto alla rimozione degli effetti della nicotina sul sistema nervoso centrale.
Inoltre, in particolare nei forti fumatori, smettere di fumare vuol dire privarsi di un’abitudine che si è consolidata nel tempo, e questo può innescare il craving, ovvero la bramosia per una sostanza di cui si è dipendenti, creando la necessità di trovare un nuovo appagamento. Il cibo, in particolare il junk food, ricco di zuccheri semplici grassi saturi e sale, contribuisce ad aumentare la produzione di dopamina, l’ormone del piacere, che l’astinenza da nicotina riduce. Ciò che può avvenire è dunque il "passaggio" da una dipendenza a un’altra.
L’interruzione dell’effetto inibitorio sull’appetito, unita alla miglior percezione di sapori e di odori, aumentano la voglia e il piacere di alimentarsi, rendono più piacevole gustare i cibi. Questo può portare a un aumento delle porzioni di cibo consumate durante i pasti, e un eccesso continuativo favorisce l’aumento di peso.
Come fare quindi per non aumentare di peso?
Smettere di fumare può essere un obiettivo non facile da raggiungere, soprattutto per i forti fumatori da diversi anni. Affidarsi all’esperienza e al supporto dei centri antifumo è sempre una buona cosa per essere accompagnati in un percorso multidisciplinare personalizzato. I farmaci di prima linea utilizzati nel trattamento della cessazione del fumo includono la terapia sostitutiva della nicotina (NRT), il bupropione e la vareniclina. È stato stabilito che l’approccio farmacologico, in associazione a quello cognitivo e al supporto psicologico personalizzato, non solo ottiene i migliori risultati possibili per smettere di fumare con successo, ma riduce fortemente il rischio di aumento di peso.
In generale è sempre utile lavorare sul proprio stile di vita. La decisione di smettere di fumare porta con sé una volontà di prendersi cura della propria salute, e questo può essere il giusto slancio per correggere in meglio anche altre abitudini.
Per esempio, si può svolgere attività fisica in modo regolare, partendo da uno sport o da una pratica che attiri e si faccia volentieri, in modo che mantenerla come routine sia semplice e piacevole e non una costrizione, magari invogliati dai riscontri positivi sulla respirazione e sul ritmo cardiaco dati dall’astensione dal fumo.
Per quanto riguarda l’alimentazione, meglio chiedere aiuto a un professionista della nutrizione, per limitare i rischi di eventuali errori legati al “fai da te”. Seguire delle indicazioni personalizzate, costruite a partire dalle proprie abitudini e preferenze e basate sulla dieta mediterranea, è il modo migliore per mangiare in modo sano ma con gusto.
Smettere di fumare è fondamentale per mantenersi in salute, e l'eventualità di qualche chilo di troppo non dovrebbe spaventare, anche perché si tratta di una possibilità prevenibile e comunque reversibile.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta i benefici per la salute (accertati) quando si decide di smettere di fumare:
• entro 20 minuti rallenta il battito cardiaco e cala la pressione del sangue
• dopo 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue torna alla normalità
• dalle 2 alle 12 settimane la circolazione migliora e aumenta la funzionalità polmonare
• da 1 a 9 mesi dopo avere smesso, migliorano tosse e respiro corto
• dopo 1 anno il rischio di malattia coronarica è dimezzato rispetto a quello di un fumatore
• da 5 a 15 anni dopo avere smesso, il rischio di ictus si riduce al pari di quello di un non fumatore
• dopo 10 anni il rischio di tumore al polmone diventa la metà di quello di un fumatore e diminuiscono i rischi di tumori della bocca, della gola, dell'esofago, della vescica, della cervice uterina e del pancreas
• dopo 15 anni tutti i principali indicatori di rischio sono simili a quelli di una persona che non ha mai fumato!
Articolo realizzato con il contributo scientifico di Fondazione Umberto Veronesi