L’origine della Befana
L’Epifania è una festa che si celebra il 6 gennaio e che chiude ufficialmente il periodo natalizio. Le tradizioni dell’Epifania sono legate alla religione cristiana, ma a questa festa è legata anche un’altra storia, quella di una vecchietta vestita di stracci che distribuisce doni ai bambini proprio nella notte tra il 5 e il 6 gennaio. Qual è l’origine della Befana? Esistono diverse leggende e varie teorie a riguardo. Scopriamole insieme.
L’Epifania e le tradizioni cristiane
Come anticipato, l’Epifania è una festività cristiana: la parola significa “manifestazione divina, apparizione” e, in origine, a questa ricorrenza erano associati, infatti, i tre segni rivelatori di Gesù Cristo, ovvero l’adorazione dei Magi, il battesimo di Gesù adulto nel fiume Giordano e il primo miracolo di Gesù a Cana. In seguito, la religione cattolica stabilì che nella data del 6 gennaio si sarebbe dovuto celebrare solo il segno rivelatore dell’adorazione dei Magi a Betlemme. In questa data, quindi, si ricorda il viaggio dei tre Re Magi, Melchiorre, Gaspare e Baldassarre che, seguendo la stella cometa, raggiunsero il luogo dove era nato Gesù per adorarlo e portargli in dono oro (simbolo di regalità), incenso (simbolo di divinità) e mirra (simbolo che anticipa la Passione).
Secondo una leggenda cristiana, le origini della Befana sarebbero legate proprio all’arrivo dei Magi a Betlemme: secondo questa versione della storia, i tre Re non riuscivano a trovare la strada, così chiesero indicazioni a un’anziana signora, invitandola a seguirli per far visita a Gesù bambino. La donna rifiutò l’invito ma poi si pentì del suo gesto. Così preparò un cesto di dolci e andò a cercare i Magi, senza però trovarli. A quel punto decise di fermarsi in ogni casa per portare in regalo dei dolci a tutti i bambini, sperando così di trovare Gesù.
Le origini pagane della Befana
Secondo altre teorie, la Befana avrebbe in realtà origini pagane molto antiche, legate a riti propiziatori che poi sarebbero confluiti nel folklore italiano. Nell’antichità la vecchia signora vestita di stracci simboleggiava semplicemente l’anno trascorso, mentre i dolci che portava in dono erano dei segni di buon auspicio per l’anno nuovo. Il termine “Befana”, secondo alcune teorie, deriverebbe dallo stesso termine “Epifania”, cambiato in seguito in “bifanìa” e poi “befanìa”.
Secondo altre leggende, gli abiti consunti della vecchia signora rappresentavano, invece, il freddo e la natura spoglia dell’inverno: nel folklore di Paesi come Austria e Germania, si racconta di un personaggio di nome Perchta o Berchta, un’anziana vestita in modo trasandato e con i capelli arruffati che viene celebrata, non a caso, dodici giorni dopo il Natale. In altri Paesi d’Europa spesso la Befana viene associata anche a un altro rito tipico delle festività legate all’arrivo dell’anno nuovo, quello di bruciare fantocci realizzati con degli stracci come simbolo di purificazione e di rinascita.
La Befana e la tradizione della scopa
Esiste una teoria anche sul motivo per il quale la Befana, secondo la tradizione popolare, volerebbe a cavallo di una scopa. Ai tempi dei romani, nel periodo immediatamente successivo al solstizio d’inverno, si celebrava la rinascita della natura: secondo la credenza popolare, misteriose figure femminili volavano sui campi guidate da Diana, dea della caccia, per celebrare un rito propiziatorio affinché i futuri raccolti fossero abbondanti. Da questa credenza sarebbe nato il mito della vecchia signora che vola su una scopa.
Nel tempo in molti Paesi la Befana è stata accostata anche al mondo delle streghe e della magia, probabilmente per un’associazione con la festa di Halloween o per la condanna da parte della Chiesa di tutti i simboli pagani, tra i quali, appunto, anche quello del rito propiziatorio per il raccolto di origine romana.
L’origine della calza della Befana
La tradizione secondo la quale la Befana porterebbe in dono dei dolci a tutti i bambini sarebbe legata non solo alla leggenda del suo ipotetico incontro con i Re Magi, ma anche ad altri personaggi legati alle festività, come Babbo Natale e San Nicola, figure che secondo la cultura popolare porterebbero regali ai più piccoli. A quella di San Nicola in particolare, ma anche ad altre leggende nordiche simili, è legata la tradizione del camino: secondo le storie più antiche, questi personaggi entravano dalla finestra per lasciare doni, poi nell’immaginario comune avrebbero iniziato a calarsi dal camino con la sua diffusione nelle case europee e con la nascita della figura dello spazzacamino. Alla tradizione del camino sarebbe legata anche quella del carbone: quando questi personaggi arrivavano nelle case dei bambini monelli, non avendo doni da dar loro, riempivano calze o scarpe con ciò che trovavano sul loro cammino, come appunto il carbone, ma anche erbe, cipolle o buste di sale. La calza della Befana, dunque, deriverebbe da questo ma probabilmente anche dal fatto che l’anziana signora, essendo vestita di stracci, non aveva altro che delle vecchie calze da riempire con i dolci per i bambini.
Secondo la teoria delle origini pagane, invece, la tradizione dei dolci sarebbe legata alla divinità romana di Strenia, che simboleggiava il nuovo anno e veniva celebrata con lo scambio di doni durante i Saturnali come buon auspicio per l’anno nuovo. Il termine “strenne” deriverebbe proprio da questo rito. La tradizione dei doni potrebbe, però, derivare anche dalle già citate celebrazioni per la fine del raccolto e dai riti propiziatori per quello futuro: in questo periodo, infatti, i più ricchi offrivano dei doni a chi era stato meno fortunato.
La tradizione dell’Epifania in Italia
Alla luce di tutte le teorie e le leggende citate, si può affermare che la figura della Befana appartiene alla cultura popolare italiana e deriva da antiche tradizioni pagane, poi confluite nelle festività cristiane. Qualunque siano le sue origini, quella della Befana è una tradizione molto sentita ancora oggi nel nostro Paese e si continua a festeggiare regalando calze piene di dolci (o di carbone zuccherato) ai bambini e non solo.