Il limone
Dopo l'articolo sulle buone abitudini alimentari, Bennet torna a collaborare con la Fondazione Umberto Veronesi per scoprire di più sulle proprietà e sui benefici dei limoni, in occasione di "Limoni per la ricerca", iniziativa della stessa Fondazione Umberto Veronesi.
Il limone è un frutto conosciuto fin dall'antichità come alimento e come rimedio per diverse malattie. Contiene buone quantità di vitamina C o acido ascorbico, scoperta proprio grazie ai limoni e ad altri agrumi, come fondamentale per la prevenzione dello scorbuto. La vitamina C è un antiossidante, importante nella formazione di collagene, aiuta il sistema immunitario ed è utile per l’assorbimento del ferro, in particolare dagli alimenti vegetali. Contengono anche acido citrico e malico, anch’essi coinvolti nell’assorbimento del ferro, sali minerali, soprattutto potassio e fibra. È ricco di composti fitochimici, tra cui naringina, quercetina, limonene, limonoidi e carotenoidi. Studi in vivo e in vitro hanno indagato varie potenzialità antiossidanti, antitumorali, neuroprotettive, antimicrobiche, antidiabetiche, antinfiammatorie, di protezione contro i calcoli renali e contro l’eccesso di colesterolo nel sangue.
Il limone è un frutto quasi sempre di stagione grazie alle tre fioriture da cui derivano il primo fiore da marzo a
giugno, il bianchetto da giugno a fine luglio e il verdello, da agosto ad ottobre. Se non è trattato con cera
protettiva (viene segnalato come “buccia edibile”) possiamo consumare anche la scorza, utilizzandola su piatti
salati e dolci. La parte bianca amarognola tra scorza e polpa (albedo) contiene la maggior parte dei flavonoidi.
Cosa vuol dire antiossidante? I radicali liberi sono molecole instabili perché possiedono uno o più elettroni
spaiati che cercano l’equilibrio “rubando” gli elettroni mancanti ad altre molecole come lipidi, carboidrati e
proteine. Quando i sistemi di compensazione del corpo umano non riescono a pareggiare i conti potrebbe
verificarsi un fenomeno chiamato stress ossidativo, ovvero lo squilibrio del numero di radicali liberi
nell’organismo. Lo stress ossidativo può causare danno a DNA, cellule, organelli e altre biomolecole, e
aumentare il rischio di problematiche come malattie cardiache, invecchiamento precoce, ipertensione,
infiammazione e persino cancro. Gli antiossidanti sono molecole in grado di donare i loro elettroni ai radicali
liberi, spezzando la catena del processo ossidativo. Il limone possiede molte molecole antiossidanti, sia nel
succo che nella scorza, prima fra tutti la vitamina C ma anche i composti polifenolici. Diversi studi in vitro e in
vivo su modelli animali hanno osservato che alcuni fitocomposti del limone come naringenina esperidina e
limonene inibiscono la crescita delle cellule tumorali senza intaccare quelle normali, ma non ci sono studi
sull’uomo che confermino questi effetti. Le stesse molecole, sempre in studi in vitro, avrebbero anche un effetto
protettivo nei confronti delle cellule nervose, e degli effetti regolatori del metabolismo degli zuccheri e dei grassi
in modelli animali, ma utilizzando le singole molecole estratte e non i frutti o il succo.
Per quanto riguarda i calcoli renali si avrebbe un beneficio, nel caso di calcoli di ossalato o fosfato di calcio,
grazie alla presenza di acido citrico che farebbe aumentare il livello di citrati urinari in chi consuma
regolarmente succo di limone. Ovviamente deve essere contemplata anche una dieta povera di sale e proteine
animali e ricca di verdure (che da sole contribuiscono all’aumento dei citrati nelle urine). Uno studio italiano
pubblicato nel 2021 su eClinical Medicine del gruppo the Lancet, ha confermato questo effetto su pazienti
calcolotici che assumevano 60ml di succo di limone due volte al giorno, ma ha anche evidenziato la comparsa
di disturbi gastrici dovuti alla protratta assunzione (2 anni) quotidiana di succo di limone.
Ma quindi acqua e limone ogni giorno fa bene o è un falso mito?
Le proprietà di questo frutto ci sono e sono legate al contenuto in nutrienti e fitocomposti, ma nulla di
miracoloso, poiché non è il singolo alimento che fa la differenza nella prevenzione delle malattie ma la dieta
nel suo insieme. Inoltre, l’utilizzo quotidiano di succo di limone in grande quantità (come l’equivalente di due
tazzine dello studio citato) potrebbe portare a disturbi gastrici e/o aumentare il rischio di erosione dello smalto
dei denti, a causa dell'acidità.
Godiamoci dunque tutta la versatilità dei limoni utilizzando succo e scorza (quando possibile) come ingrediente in ricette dolci e salate. Arricchiremo i piatti di nutrienti e gusto.
Articolo realizzato con il contributo scientifico della Fondazione Umberto Veronesi.